Parigi non si lasciaPartenze confermate dalle adv italiane

L'Omt, l'Organizzazione mondiale del turismo, ha già gettato acqua sul fuoco: "Gli attacchi di Parigi non influenzeranno i flussi turistici europei", ha detto Taleb Rifai, numero uno dell'organizzazione, in occasione del Forum New Economy.

In effetti le reazioni del mercato italiano non sono state vistose: gli agenti di viaggi della Penisola non hanno registrato significativi passi indietro dei turisti su Parigi e sulla Francia.

È vero, non si tratta di un periodo di grande traffico per i dettaglianti italiani, ma i fatti di Charlie Hebdo non hanno avuto ripercussioni sui flussi nostrani diretti Oltralpe, almeno da quanto dichiara chi sta sentendo il polso del mercato in queste ore. Tutt'al più quanto accaduto nella capitale francese rischia di accentuare ancor più il calo delle prenotazioni verso i paesi arabi, Turchia e Marocco in cima.

"È un periodo abbastanza tranquillo, ci sono poche prenotazioni. Per ora quanto successo a Parigi non sta però mettendo particolari freni alle richieste verso la Francia e la sua capitale", spiega Marilena Mantovan, addetta vendite della Gulp Viaggi di Torino. "Nessuna ripercussione per il momento. In passato ci sono stati episodi che hanno segnato maggiormente il mercato turistico, ma non credo che la strage di Charlie Hebdo rientri in questo elenco", aggiunge Rocco Aracri venditore dell'agenzia Cinque Giornate di Milano.

D'accordo con i colleghi anche Laura Di Molfetta, titolare di Tu Viaggi a Milano: "Non che sia un momento particolarmente fiorente per le prenotazioni e in particolar modo per Parigi o per le capitali europee - il commento -. Ma al momento non ho avuto segnali preoccupanti. Ho delle prenotazioni su Parigi per la primavera e non mi sono stati segnalati problemi o ripensamenti da parte dei clienti".

"Al momento, per fortuna, nulla da segnalare. Ho alcune prenotazioni che mi sono state confermate, compreso un viaggio di nozze a Parigi", dice Luca Mangiarotti, titolare della Paullum Viaggi di Paullo, in provincia di Milano.

"Credo possano esserci ripercussioni sul mondo arabo, ma già nei mesi scorsi era molto complicato vendere con tranquillità destinazioni come la Turchia, il Marocco o la Tunisia. Guardiamo indietro: quello che successe al Cairo ebbe strascichi su tutta l'area, anche a livello turistico”. Stragi, attentati, rivolte ma anche malattie e infezioni sono dei “freni a mano” per i flussi di viaggiatori. “Se c'è una meta che fa veramente fatica oggi è il Kenya. Colpa dell'ebola - aggiunge Mangiarotti -, o meglio, della disinformazione sul virus ebola".

Sulla stessa lunghezza d'onda altri colleghi. "Potrebbero esserci ritorni negativi sulla Turchia e sul Marocco. Le persone associano erroneamente l'Isis con tutto il Nord Africa", le parole di Paolo Colangeli, titolare della Macedonia Tour di Terni. A cui fa eco Laura Ponsero, titolare della Zalun Viaggi di Torino: "La gente storce il naso sulle destinazioni del mondo arabo e i fatti di Parigi rischiano di peggiorare la situazione. Ma non credo che ne soffra la Francia".  "Non registro alcun problema. Ho prenotazioni su Parigi e ancora nessuna telefonata pessimista dei clienti. Anche i pellegrinaggi verso il Medio Oriente non hanno fatto segnare ripensamenti", dice dalla Toledo Viaggi di Napoli la titolare Rosa Scannapico.

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