Risposta delle bancheal taglio costi del bancomat

Malgrado sia stata approvata la direttiva che limita, e di molto, i costi degli esercenti per l’utilizzo del Pos, i principali istituti di credito nazionali aspettano ancora che il regolamento sia recepito dallo Stato italiano. E, per intanto, restano fermi sulle loro posizioni, sottolineando i vantaggi che il Pos offre agli esercenti a fronte di commissioni abbastanza salate.

“Le commissioni sul transato vengono negoziate dall’esercente con il proprio gestore – spiega Unicredit - generalmente in funzione dei volumi di incasso sul Pos, del prezzo medio della transazione e della specificità del business”. I tetti massimi fissati da UniCredit massimi vanno da 2,15 a 2,30 per cento con  il circuito PagoBancomat e da 3,45 a 4 per cento per i circuiti internazionali.

Stessa linea per Intesa SanPaolo, che negozia con gli esercenti le commissioni “partendo da un minimo, quello per i professionisti, che va tra lo 0,60 e lo 0,70 per cento per il Bancomat e tra l' 1,30 e l' 1,40 per cento per Visa e MasterCard”, fa sapere la banca.

I due istituti sottolineano, però, vantaggi e novità messe in campo per i pagamenti con la moneta elettronica. “L’incasso tramite carta di pagamento – spiega UniCredit - fornisce all’esercente tutta una serie di vantaggi; in particolare consente di accreditare automaticamente le somme sul proprio conto corrente bancario, evitando il rischio di rapine e furti nel punto vendita e la perdita di tempo per l’effettuazione dei versamenti allo sportello; si evita inoltre il rischio di incasso di denaro falso e si risparmiano i costi di gestione del contante”, mentre Intesa sottolinea che “si tratta di una scelta di competitività commerciale”. Quest’ultima banca ha, inoltre, da poco lanciato un sistema di mobile Pos da collegare a smartphone e tablet via Bluetooth, dotato di tecnologia contactless.

Il tema del vantaggio, però, è valido anche in senso contrario: le banche stesse hanno un notevole risparmio nell’evitare la movimentazione di denaro contate la sua gestione.  

L’abbassamento delle commissioni previsto dalla Ue, quindi, non è visto sicuramente come un colpo al cuore del sistema.

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