Non c'è immagine senza branding: la ricetta per vendere di FutureBrand

"Una destinazione è un insieme di identità complesse: fare destination branding significa unificare tutti gli operatori per trasmettere un unico ed efficace messaggio capace di intercettare diversi target. Comprare un viaggio oggi significa acquistare una destinazione per quello che è realmente, non la percezione che si ha della stessa" spiega Gustavo Koniszczer (nella foto), managing director di FutureBrand America Latina.

Il destination branding è un'attività chiave per l'organizzazione turistica: si tratta di creare un brand che sintetizzi le caratteristiche e i valori di una destinazione. Un fattore indispensabile sia per gli stessi player turistici, che in questo modo riescono a vendere meglio il proprio prodotto, sia nei confronti degli utenti finali.

"Una comunicazione univoca è più incisiva e meno dispendiosa, l'unica difficoltà è individuare un'unica peculiarità del Paese da promuovere - prosegue Koniszczer -. Questo è ciò che devono davvero fare tutti coloro che operano su una destinazione. Solitamente invece, preferiscono promuoversi in maniera autonoma e meno efficace".

Compito del destination branding è aprire tutti i canali d'informazione per trasmettere un'immagine attuale e coerente di un territorio. "In quest'ottica anche i social network, soprattutto Instagram, contribuiscono a dare una fotografia estremamente veritiera - conclude Koniszczer -. Uno strumento indispensabile soprattutto per i Millenials che scelgono una meta non più fidandosi del sentito dire o conquistati dall'immagine consolidata nel tempo di una città o di un Paese". S. F.

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