Nuovo capitolo per la web tax, l'aliquota scende dal 6 al 3%

Continuano le tormentate vicende della web tax, l’imposta sull’attività delle grandi compagnie del web, da Google a Facebook. L’ultimo capitolo è a opera del presidente della Commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia del Pd, che ha presentato un nuovo emendamento alla manovra.

Niente imposta sotto le 3mila transazioni l'anno
La prima modifica riguarda l’entità della tassa sulle transazioni digitali, ossia il fatturato, che si dimezza scendendo dal 6% fissato al Senato al 3%. Per quanto riguarda, invece, le imprese italiane del web, non avranno più un credito d’imposta per compensare la tassa sul web, perché già pagano regolarmente le imposte nel nostro Paese, ma saranno escluse ricorrendo al parametro delle dimensioni. Sotto le 3mila transazioni l’anno, infatti, la tassa non dovrà essere versata.  

La nuova imposta, come spiega repubblica.it, dovrebbe scattare dal primo gennaio del 2019 e, come spiega Boccia, “con il 3% su base imponibile diversa incassiamo circa 190 milioni". Un incremento di gettito rispetto ai 112 previsti nella versione uscita dal Senato.

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