Contanti, multe in advA rischio anche i clienti

Non costa meno di 3mila euro un'infrazione in materia di tracciabilità. E la sanzione non colpisce solo chi riceve il pagamento (ad esempio, l'esercente o l'agenzia di viaggi), ma anche chi lo effettua.

L'applicazione della legge che prevede pagamenti con mezzi tracciabili per cifre pari o superiori a 1.000 euro, entrata in vigore lo scorso 6 dicembre, ora ha i contorni più definiti, sia per quanto riguarda la casistica che sul fronte delle multe.

Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, le transazioni oltre la soglia consentita vengono punite con una sanzione di importo compreso tra l'1 e il 40 per cento del valore del pagamento effettuato; ma con un tetto minimo di 3mila euro.

Se l'importo supera i 50mila euro, invece, la percentuale è compresa tra il 5 e il 40 per cento. Per importi non superiori ai 250mila euro, c'è la possibilità di oblazione: in questo caso si può ottenere uno sconto sulle sanzioni e definire con la chiusura il procedimento.

Per quanto riguarda gli accertamenti, il quotidiano finanziario precisa che la competenza spetta al Ministero dell'Economia e delle Finanze. Le violazioni, comunque, possono essere accertate anche dalla Guardia di Finanza.

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