Aumento IvaPrezzo salato per il turismo

Ed è dunque arrivato il giorno dell'aumento dell'Iva.

Paventato dal modo del turismo, che viene colpito in pieno dal nuovo provvedimento, l'incremento di un punto dell'imposta sul valore aggiunto fa crescere la preoccupazione delle associazioni di categoria per il rischio di ulteriore contrazione dei consumi.

Ad aumentare saranno elettrodomestici, videocamere, computer e tablet, auto e moto, ma anche parcheggi, abbigliamento, gioielli, articoli sportivi e palestre, imbarcazioni, profumi e cosmetici, la benzina e i carburanti, bevande e tabacchi, articoli di cartoleria e parcelle dei liberi professioni, servizi telefonici e, naturalmente, viaggi e vacanze.

"È l’ennesima pessima notizia per il turismo - commenta Fortunato Giovannoni, presidente di Fiavet - Gli operatori dell’intermediazione turistica non potranno che aumentare i prezzi dei pacchetti, a meno di non rinunciare alla loro marginalità, ipotesi complicata soprattutto alla luce della crisi economica e della già avvenuta riduzione dei margini di profitto". Secondo Giovannoni la prima conseguenza sarà una ulteriore diminuzione della competitività del prodotto Italia nei confronti di altri Paesi europei.

Secondo un raffronto realizzato dalla Cgia di Mestre, l'Italia con l'Iva al 22 per cento tocca il tetto più alto rispetto alla Francia (19,6 per cento), a Belgio e Olanda, ferme al 21 per cento, all'Austria che è al 20 per cento e alla Germania (19 per cento). "Non si è tenuto in alcun modo conto delle difficoltà in cui si troveranno le imprese – dice ancora Giovannoni - soprattutto quelle, come gli operatori turistici, che svolgono un’attività economica a carattere internazionale. Gran parte di questi aumenti non potranno, infatti, essere ricaricati sui viaggi già venduti o sulle quotazioni previste dai contratti già stipulati con i tour operator esteri, comunitari e non, ricadendo, dunque, interamente sui bilanci già in sofferenza delle imprese del comparto".

Anche Federturismo e altre associazioni di categoria da tempo richiedono maggiore attenzione alla pressione fiscale, sia sulle imprese che sui consumatori. “Uno dei primi problemi delle imprese italiane – ha detto Renzo Iorio, presidente di Federturismo, commentando alcuni provvedimenti del Governo – è quello di essere schiacciate da una pressione fiscale ormai insostenibile".

A fare i primi conti in tasca ai consumatori è Confcommercio: secondo l'associazione l'incremento dell'Iva inciderà negativamente sui bilanci dei consumatori, con un aumento delle spese stimato tra i 207 e 349 euro l'anno, ma anche su tutti quei settori già colpiti dalla crisi.

Senza contare tutta una serie di adempimenti a carico delle imprese per adeguarsi alla nuova aliquota. L'Agenzia delle entrate ieri sera ha iniziato a dare i primi ragguagli, sottolineando che fatture e corrispettivi saranno regolarizzabili senza sanzioni.

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana