I tour operator nella terra di mezzo

Sono rimasti nella terra di mezzo perché troppe volte hanno preso una strada e poi sono tornati indietro.
I tour operator seguono con attenzione e apprensione questa fase di mercato che vede protagonisti il web e le “rinate agenzie di viaggi”.

Alla vigilia della difficile stagione autunnale molti operatori (con i grandi marchi in prima fila) stanno sfogliando la margherita per decidere se tentare di raddrizzare le programmazioni o tenere il fiato sospeso sperando nella ripresa del Mar Rosso.

In mezzo ci restano da tempo anche nei confronti della distribuzione che, a fasi alterne, coccolano o dimenticano, alzano le commissioni (e fanno male alle casse aziendali) oppure smettono di comunicare al mercato.

Questo mentre sul web impazzano le vendite e le agenzie di viaggi riprendono a fare affari e scelgono con chi lavorare. Se non si fanno il prodotto in maniera autonoma, come succede tutti i giorni.

Forse i riferimenti del mercato che un tempo guidavano il gruppo si sono persi per strada. Sarà forse colpa della crisi economica che ha tagliato pesantemente le possibilità di manovra e di investimento, ma alla fine le agenzie pur ridotte nel numero sembrano uscire dalle sabbie mobili con più destrezza.

I tour operator invece continuano a rimanere nella terra di mezzo, con uno stile che sembra passato di moda.

Twitter @removangelista

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