La Tunisia riparte insieme ai t.o.

L’investimento in sicurezza sta dando i risultati sperati. La Tunisia sembra essersi definitivamente lasciata alle spalle il periodo più buio della sua storia turistica e ricomincia a guardare al futuro con fiducia, forte delle cifre dei primi mesi dell’anno.

Se, infatti, a livello globale gli arrivi del primo trimestre sono aumentati del 30 per cento, per l’Italia le cifre di gennaio e febbraio parlano di una crescita di 10 punti percentuali. “I segnali di ripresa sono concreti - sostiene da Souheil Chaabani, direttore per l’Italia dell’Ente Nazionale Tunisino per il Turismo -, ma per promuovere il Paese abbiamo bisogno dei tour operator”.

Con loro, dunque, l’ente ha avviato alcune forme di collaborazione “che vanno dall’organizzazione di serate agli educational in Tunisia, fino alle attività di co-marketing. Ma il Governo intende spingersi oltre e ha già previsto forme d’incentivazione per i charter”.
Il piatto da offrire alla clientela italiana è estremamente composito e include tour nel deserto, itinerari culturali, talassoterapia, ma anche percorsi per il trekking e ovviamente vacanze balneari. “Quest’anno - auspica Ridha Saidi, advisor economico del Primo ministro tunisino - ci aspettiamo un incremento di arrivi internazionali di almeno 30 punti percentuali rispetto al 2016 e le previsioni sono di toccare la quota di 6,5 milioni di turisti”.
Intanto anche le grandi catene internazionali ricominciano a orientare i loro investimenti nel Paese: ultima in ordine di tempo Four Seasons, che aprirà a Tunisi il primo Four Seasons Hotel entro la fine del 2017.
Stefania Galvan

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