Un ritorno in chiaroscuro

“Adelante Pedro, ma con juicio”. Va così, come diceva Manzoni, il prodotto Egitto nelle agenzie di viaggi italiane.
Questo hanno raccontato i dettaglianti nella grande inchiesta lanciata da TTG Italia, che è andata a chiedere alla distribuzione di viaggi come sta andando, davvero, il prodotto Egitto, e soprattutto il Mar Rosso, dietro i banconi delle agenzie.
Il risultato è un andamento buono, ma non ottimo fino a questo momento; e nelle parole dei dettaglianti emerge un certo rammarico per un prodotto che resta amatissimo per la distribuzione.

L’esito dell’indagine
Secondo le agenzie di viaggi italiane, quindi, la crescita c’è, veloce anche se con giudizio: il 50,9 per cento dei dettaglianti inquadra l’incremento di vendite sul prodotto fra il 5 e il 10 per cento. “Mi auguro - dice Paola Corti, Miniman viaggi di Genova - che il prodotto ritorni ad essere molto richiesto come in passato. Attualmente, mi dicono che Sharm sia un po’ deserta”. Insomma, un incremento c’è, ma l’impressione è che le spiagge celebri della meta siano ancora un po’ lontane dal ‘pienone’ di qualche tempo fa.

Malgrado questo, un 16,3 per cento di agenzie dichiara una crescita sul prodotto di oltre il 20 per cento, mentre un 14,4 per cento di dettaglianti inquadra un incremento fra il 10 e il 20 per cento. Al contrario, il 18,2 per cento racconta invece la storia di un prodotto in calo, offrendo così un’immagine in chiaroscuro della destinazione.

In realtà, l’attesa per un’ulteriore miglioramento delle performance c’è tutta: “Nutro la forte speranza, supportata dalla recente maggiore richiesta della destinazione, di una forte ripresa per la stagione estiva” dice Piera Ratto, Bluvacanze.

La scelta degli agenti
Il prodotto di riferimento, quando si parla di Egitto, è il Mar Rosso. È ben chiaro dall’indagine che per la clientela italiana è il mare a essere la richiesta numero uno, con il 92,2 per cento di preferenze. Cominciano a tirare su la testa anche le crociere sul Nilo, che incassano un 6,8 per cento di preferenze, mentre il prodotto Egitto classico viene segnalato dallo 0,9 per cento di dettaglianti come il più richiesto.

Le vere protagoniste della ripresa sembrano, però, essere le agenzie: il 41,7 per cento di loro, infatti, sostiene di essere soggetto attivo nella proposta della destinazione, contro un 37,8 per cento che invece vede un ritorno di richieste direttamente da parte della clientela. “Proponiamo l’Egitto con entusiasmo - riassume Piera Lazzaretto, della filiale di Abano Terme di Duo Viaggi - ma viene confermato con difficoltà solo da pochi clienti rispetto ai tempi passati”. Relativamente contenuto, al 20,3 per cento, il numero di chi sostiene che il prodotto venga scelto perché risponde alle esigenze di budget dei clienti, perché proposto a cifre competitive. Anzi, su questo tema si scatena la bagarre.

Prezzi al microscopio
“Il problema Mar Rosso - spiega Giovanni Conti di Solovillaggi a Porto Recanati - ed in particolare Sharm El Sheikh, sono i pochi voli diretti disponibili e i prezzi molto elevati. La vacanza in Mar Rosso deve costare per una settimana una media di 650-700 euro a persona, così l’occupazione sarà elevata come nel 2000”. Il problema, quindi, è anche di prezzo. Perché, sebbene una stragrande maggioranza di agenzie (il 62,1 per cento) inserisca il costo dei pacchetti sotto i 1.000 euro a persona, più di un terzo dei dettaglianti (35,9 per cento) segnala invece una forbice compresa fra i 1.000 e i 2.000 euro. E un 1,9 per cento parla di pacchetti che superano i 2.000 euro, posizionandosi davvero fuori mercato.

Un richiamo ai t.o.
Quello che manca, dicono in sintesi le agenzie, è il prodotto. Alla domanda del sondaggio di TTG sulla disponibilità di pacchetti proposti dai tour operator, solo il 28,5 per cento dei dettaglianti ha parlato di una buona quantità e diversificazione. Il 46,6 per cento ha invece sottolineato come la presenza di prodotto sul mercato sia soltanto discreta, mentre il 24,7 per cento ha bocciato lo spirito di iniziativa del tour operating, ritenendo la quantità di pacchetti vendibili ancora troppo scarsa.
Insomma, per citare maitre a penser più vicini a noi, “Bene, ma non benissimo”.

Cristina Peroglio

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