Taccuino di viaggio

"Nel 2003 ho scoperto di avere una bomba in mano”. Michele Serra, presidente di Quality Group, spiega così come ha “scoperto” la meta Giappone. Parliamo di 15 anni fa, ai tempi della Sars e della crisi di alcune destinazioni asiatiche. In quella stagione l’imprenditore torinese decise di trovare nuovi sentieri di business.

Salito sull’aereo “molto scettico e con qualche pregiudizio”, tornò in Piemonte con una raffica di idee e la consapevolezza di aver trovato un Paese dal grande potenziale turistico. “Oggi posso dire che noi del Quality abbiamo contribuito in maniera decisiva all’esplosione del Giappone tra i viaggiatori italiani - dice Serra -. Sono stato 20 volte in Giappone per scovare nuove tendenze e ancora adesso posso dire che si tratta di una nazione di una bellezza incredibile, schiva, quasi muta”. Nei suoi tour Serra ha scoperto inoltre che si tratta di una meta per tutti i segmenti di mercato “da 1.000 a 10.000 euro”.

Quali sono le tre cose da vedere in Giappone consigliate da Michele Serra? “Direi le colline di Kyoto, l’isola di Myajima e il cammino sacro di Kumano Kodo. Poi tutti devono sapere che il Giappone è pura poesia, un grande rapporto tra l’uomo e la natura”.

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