Non si torna più indietro

Nulla sarà più come prima della crisi economica. Anna Schuepbach, direttore generale di Hotelplan Italia, andava dicendo questa frase già dall'autunno scorso, quando le prime raffiche della bufera si stavano abbattendo sul mercato del turismo. Probabilmente è finita un'epoca fatta da un gruppo ristretto di tour operator a controllare il mercato e gli altri dietro a copiarne ed inseguirne le strategie messe in atto. L'estate ha in qualche modo sancito il tramonto degli operatori generalisti che, in alcuni casi, non hanno fatto neppure in tempo a cambiare rotta. Durante la stagione di punta alcuni marchi guidati da famiglie storiche del tour operating come Teorema Tour ed Eurotravel sono stati costretti a issare bandiera bianca travolti dai conti in rosso, seguiti poi da Ventaglio, Rallo e Pianeta Terra e molti altri. Senza contare quel gruppetto più o meno noto che radio agenzia (sempre bene informata) continua a dare vicino alla caduta. Sopra a tutti rimane il gruppo Alpitour World che prova a tenere la barra dritta in una fase di burrasca ma, in chiusura d'anno, fa sussultare i gruppi di distribuzione con l'ormai nota richiesta di acconto del 25 per cento. E mentre il leader di mercato si espone, altri operatori restano alla finestra, in attesa di conoscere se e come risponderanno i network imbufaliti. Poi in seconda battuta salteranno fuori in tanti, ma l'applicazione del 25 per cento rischia di rimanere una di quelle decisioni capaci di cambiare il mercato. In fondo nulla sarà più come prima.

Remo Vangelista

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