Bella e impossibile

Tra le tante questioni di difficile comprensione nell'italica Penisola, non vi è di certo uno dei soprannomi più diffusi, specie nell'industria turistica: Belpaese.

Perché che l'Italia sia uno dei luoghi più belli del mondo lo sanno e lo ribadiscono a gran voce da Shanghai a New York. È tra i confini nazionali che ogni tanto invece si viene assaliti da atroci mancanze di amor proprio. Eppure l'industria del bello della Penisola è una macchina miliardaria. Uno studio Censis ha infatti stimato che la bellezza in Italia vale qualcosa come 74 miliardi di euro.

Un settore, quello della bellezza, che parte dall'appeal turistico e culturale e arriva sino al design, al tessile, all'oreficeria e anche agli stessi luoghi di villeggiatura, inseriti di straforo nel novero.

Una miniera d'oro, con una vena a dir poco inesauribile, ma altrettanto scarsamente sfruttata. Nel 2000 infatti i miliardi dell'industria del bello erano 84, ben 10 in più, mica spiccioli.

Crisi ed eventi nefasti c'entrano sino a una certa con questo calo, perché alle difficoltà economiche dei bacini tradizionali hanno sopperito i soldoni fruscianti dei nuovi ricchi, da Cina e Russia, giusto per menzionare i soliti noti.

E quindi, cosa è successo? Semplice, gli italiani non possono più permettersi l'Italia. E non è una frase fatta e tanto meno pessimistica. Un'ultima indagine dell'associazione consumatori Adoc rivela che gli italiani in vacanza saranno solo il 40 per cento quest'anno, molti dei quali ripiegheranno sui visite ai parenti o short break in qualche località balneare del Mediterraneo perché tra i confini nazionali, anche un week end è più dispendioso di una settimana alle Baleari. Confesercenti sottolinea il calo anche del segmento senior, una fascia di clientela che in una certa misura alimentava anche il business del trade tricolore. Niente valigie per il 48 per cento degli over 64, con tanta nostalgia per i soggiorni climatici fuori stagione in Liguria.

E quindi si resterà un po' tutti attoniti questa estate, in giro per le città non più deserte a guardarsi l'un l'altro di sottecchi e rispolverare il vecchio tormentone della Nannini, riciclandolo al femminile, 'bella e impossibile', come se ci si riferisse a una splendida diva inarrivabile, da ammirare (per dirla bene), soltanto su cartelloni pubblicitari o in televisione. Non stiamo parlando di Kate Moss, ma dell'Italia.

Twitter @SGianuario

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