A Saint Tropez

Sarà che la crisi colpisce anche i vip, sarà che un atteggiamento low profile fa sempre buon gusto e sarà anche che le mode sono quanto di più ciclico ci sia. Sarà quel che sarà e anche un po' quel che si vuole, fatto sta che nell'estate più schizofrenica dell'ultima decade del turismo, tornano dei miti insperati.

Saint Tropez, regina indiscussa delle estati glamour anni sessanta torna prepotentemente alla ribalta: gettonata da chi è abituato a consumare red carpet ma anche da chi, quei tappeti rossi, vorrebbe tanto anche solo adocchiarli e quindi prova a darsi un tono emulando le star.

Pare che quest'anno nel gioiello della Costa Azzurra vi siano proprio tutti. Dal divo hollywoodiano Leonardo Di Caprio, con bionda patinata al seguito, sino agli immortali della moda, come Giorgio Armani. Si condisce il tutto con l'onnipresente Kate Moss e con Pamela Anderson, in evidente disperata ricerca di un appiglio per tornare in auge.

A farne le spese, quelle mete su cui anche gli operatori tricolore avevano scommesso quote pesanti: dalla spagnola Formentera, giudicata troppo confusionaria, alla nostrana Sardegna e la sua blasonatissima Costa Smeralda, che tra sceicchi e petrodollari sembrerebbe aver imboccato tristemente il viale del tramonto.

E quindi poco importa se le curve strepitose di Brigitte Bardot non alimentano più i sogni dei villeggianti, se il Voile Rouge ha chiuso definitivamente i battenti e se neanche Peppino di Capri non intona più 'a Saint Tropez, la luna si desta con te..'.
Non importa, no.
Meglio rispolverare il francese delle medie, abbozzare una fulminea prova costume e partire per la diva ritrovata per rivivere le atmosfere di un tempo.
Non sia mai che sia di buon auspicio per rispolverare anche il boom economico di quel tempo.

Twitter @SGianuario

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