Tu vuò fa' l'italiano

Difficile da negare, anche per i più inguaribili ottimisti: il Belpaese non se l'è mai passata così male, al punto che i consumi sono scesi al livello più basso dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.

E mentre gli abitanti dello Stivale pensano sempre meno a dove trascorrere le vacanze natalizie e sempre più a come arrivarci, l'Italia torna grande terra di conquista che neanche dopo il crollo dell'Impero Romano. Cinesi e russi iniziano anche a capire la differenza tra Venezia e Firenze e si danno di gomito con gli amici su quale ristorante scegliere tra i colli toscani e quale hotel regala la migliore vista sul Canal Grande.
Nel frattempo, emiri e sultani fanno shopping a suon di petrodollari, partendo da quel capolavoro invidiato dal mondo che è la Sardegna ma pensando bene e in fretta a come mettere le mani ingioiellate su tutta la succulenta Penisola.

Sì perché dai nuovi ai vecchi ricchi, l'Italia continua a fare parecchia gola. Da Hollywood allo star system musicale lo ribadiscono da tempo. C'è chi, rivendicando origini italiane come Robert De Niro, si dà alla cucina con il suo ristorante newyorkese dove è tutto rigorosamente "made in Italy" o come Danny De Vito che non ci ha pensato due volte e si è messo a produrre limoncello.

Sting è ormai un vecchio tenutario toscano e con il suo agriturismo in regione fa il bello e il cattivo tempo tra olio extravergine, vini di qualità e miele d'acacia. Poi c'è Ashton Kutcher che su dove trascorre qualche giorno con la sua bella Milla Kunis non ha avuto dubbi. Ha preso un volo da Los Angeles per atterrare a Roma e, tenendo presente il monito anglosassone, "When in Rome, do as the Romans do", si è concesso una scorpacciata di pasta e ceci e puntarelle con alici.

Ci sono anche dei sondaggi quasi quotidiani tra i divi che fanno a gara a quale regione amano di più. Le ultime rilevazioni danno la Toscana al 31 per cento, il Veneto al 23 per cento e un sorprendente Piemonte, in terza posizione, al 19 per cento.

Tutti vogliono l'Italia e vogliono giocare a fare gli italiani.
Tutti, ma proprio tutti.
O forse manca qualcuno?

Twitter @SGianuario

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