Benvenuti al Dream Hotel

Sarà che il ciclo nostalgia quando ci si mette colpisce duro, sarà che i viaggi mentali, specie quelli nel passato, a differenza di quelli reali, non costano niente ma, anche gli hotel non sono più quelli di una volta.

Per troppo tempo c'è stata una forsennata corsa da parte di catene, gruppi, villaggi e anche singole strutture. Una corsa folle che spingeva tutti a voler essere più grandi, più sofisticati, più lussuosi, più esclusivi, più tutto. Al punto che anche le varie pensioni Miramare sull'Adriatico, pur di darsi un tono, avevano cambiato i nomi in improbabili "Gran Resort Miramare".

Dopo qualche decennio di illusione si è poi scoperto che il Re era nudo e conseguentemente si sono ridimensionati tutti i moti di grandezza.

Nella delicatissima fase attuale che vede i consumatori e i personaggi della filiera far compassione ai protagonisti dei "Les Misérables" c'è davvero poco da alimentare illusioni.

Servono solo idee e anche brillanti.

Nel cuore di Londra, Rocco Forte Hotels, mette le suite a 18,37 pound. Un cifra che sino a qualche tempo fa, non avrebbe pagato neanche la mancia per il bartender che preparava striminziti Martini Cocktail ma si sa, everything changes.

Melià Hotels per contenere i costi e porre un freno alle tentazioni degli ospiti di portarsi a casa accappatoi, cuscini e pezzi di arredamento vari, ha aperto il Melià Hotels Store, dove vende tutto, anche set di lenzuola (precedentemente lavati, è il caso di sottolineare) a prezzi modici.

Un'idea senza dubbio meno estrema di quella dell'hôtellerie russa che pur di attrarre clienti in Siberia ha progettato lo Yeti Park, sulle tracce del celeberrimo uomo delle nevi.

E pensare che una volta, bastava una camera con vista, un letto e un armadio anche cigolante per sentirsi già nell'hotel da sogno.
Storie che non si ricordano più.

Twitter @SGianuario

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