Quando Airbnbfa tremare il segmento lusso

Alcuni lo hanno già definito 'il più grande albergo del mondo'. Una definizione un po’ inflazionata forse per un sito di home sharing, ma che ora sembra aderire sempre più al metodo Airbnb.

Perché la piattaforma comincia a far tremare proprio quel segmento intoccabile che è riuscito senza problemi a non sentire gli effetti della crisi e le turbolenze del mercato del travel: l’albergatoria di lusso.

Così se pochi giorni fa era stata l’alta hôtellerie spagnola ad avanzare perplessità, ora ci si mettono anche gli albergatori francesi. Parigini per la precisione, stando a quanto riporta la testata online Skift.com. La motivazione è la stessa: la svolta luxury che mira ad offrire una vasta varietà di soluzioni di alta fascia sta rosicchiando una fetta del target alto spendente.

Non solo il portale home sharing starebbe ampliando la sua gamma di proposte di lusso, che, riporta il sito, solo nella capitale francese conta già 400 strutture con tariffe superiori ai 500 euro, ma starebbe puntando su offerte uniche, esperienziali, come proprietà appartenute a personaggi illustri del cinema o dello spettacolo, mettendo in difficoltà anche le nuove realtà alberghiere indipendenti.

E forse, allora, le preoccupazioni degli albergatori non sono poi così difficili da comprendere. Chi, se potesse, non soggiornerebbe nell’appartamento di Brigitte Bardot o in uno spazioso appartamento confortevole con vista sulla Tour Eiffel?

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