Una foresta pluvialedentro l'hotel Dubai trasforma il lusso in tendenza

Gli eccessi e le stravaganze di Dubai sono noti a tutti, ma in un Paese desertico, oltre a una pista da sci e alle isole artificiali, non può mancare un altro elemento che i suoi abitanti non hanno mai visto: una foresta pluviale. Farla sopravvivere in mezzo alle dune sarebbe impossibile: perché, dunque, non portarla dentro a un hotel?

Ci ha pensato Hilton, che sotto il brand Curio gestirà il progetto più spettacolare del panorama ricettivo mondiale: un albergo da 550 milioni di dollari, il Rosemont Hotel & Residence, che sarà pronto alla fine del 2018 e accoglierà i propri ospiti in una giungla artificiale di quasi 7mila mq, con piante esotiche che spruzzano vaporizzazioni di acqua al passaggio delle persone, una spiaggia e una piscina. A portare i bagagli nelle 450 camere e suite saranno fattorini robot e, sul tetto, un’enorme piscina estenderà i suoi bordi oltre quelli del palazzo.

"La gamma bassa qui non esiste"
Per qualsiasi altra destinazione servizi come questi potrebbero sembrare inverosimili ed eccessivi, ma a Dubai no: qui, infatti, il lusso è ormai diventato una tendenza, come spiega a skift.com Dj Armin, managing partner di Zas Dubai, lo studio di architettura che ha disegnato il progetto per il Rosemont: “Nell’emirato - dice - ci sono solo due tipi di alberghi: quelli di lusso e quelli meno di lusso. La gamma bassa non esiste, tutte le strutture in costruzione sono allo stesso livello. La gente viene qui proprio per sperimentare vari tipi di accoglienza; ecco perché abbiamo voluto creare un hotel d’alta gamma che abbia un valore aggiunto per i suoi ospiti”. L’obiettivo del Paese, anche in vista dell’Expo 2020, non è mai stato così chiaro: diventare, nell’immaginario collettivo, l’unico vero sinonimo mondiale di lusso.

Stefania Galvan

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