Tutti contro Airbnb

Dagli Stati Uniti all’Europa, arrivando in Italia, sono giorni difficili per Airbnb. Governi, associazioni di albergatori e del mondo extralberghiero tradizionale sembrano ormai aver dichiarato guerra alla "rivoluzione home-sharing".

New York contro Airbnb
L’ultima dimostrazione è la vicenda che in questi giorni ha fatto il giro del mondo e che potrebbe segnare una svolta storica. Il Governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, potrebbe presto firmare una legge che prevede sanzioni pecuniarie fino ai 7.500 dollari per chi affitta un appartamento sul portale. Decisione che ha portato ieri la piattaforma home sharing a esporre formalmente denuncia contro lo Stato e la città di New York, con relativo sindaco, Bill De Blasio, per “incostituzionalità” del provvedimento.

Le Regioni contro Airbnb
Ma anche nel Belpaese Airbnb non sembra navigare in buone acque. Dopo i toni accesi del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, che dall'edizione 2016 di TTG Incontri ha esortato il Governo a dotarsi di strumenti che controllino il sommerso dell’extraricettivo, con un sottinteso riferimento all’attività del sito home sharing; la Giunta regionale della Toscana ha avviato la discussione di una nuova legge del Turismo che obbligherebbe chi affitta  un appartamento per più di 90 giorni a richiedere partita Iva, diventando così a tutti gli effetti operatori del ricettivo soggetti a tassa di soggiorno.

È, invece, di questa settimana la notizia che vede l’assessore al Turismo della Regione Veneto, Federico Caner, voler istituire registri speciali per chi affitta sulla piattaforma e sottoporre gli host alla tassa di soggiorno. L’assessore ha già dato, inoltre, disposizione alla Guardia di Finanza di avviare controlli a tappeto su tutta la Regione, concentrandosi su tutti i proprietari di appartamento presenti su Airbnb.

La via della conciliazione
Una presa di posizione quella delle Regioni e delle Amministrazioni locali italiane alla quale la piattaforma però non sembra voler assistere passivamente, partecipando ai tavoli di discussione e cercando, dove possibile, soluzioni più concilianti rispetto a quelle intraprese oltreoceano. Ne sono esempio gli accordi siglati con i Comuni di Roma, Milano e Firenze, con i quali si impegna al pagamento della tassa di soggiorno.

L'ultima parola al Governo italiano
Intanto, si attende con apprensione l’approvazione in Parlamento del Disegno di Legge che disciplina l’operato delle piattaforme digitali di economia condivisa. E chissà che allora la convivenza tra tradizionale e nuovo non diventi più semplice…

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