Bettoja Hotels piace agli stranieri: "Ora vogliamo conquistare la Cina"

Il 2018 diventa un nuovo punto di partenza per Bettoja Hotels, che con il suo ambizioso piano di ristrutturazione quadriennale punta a dare ulteriore impulso a un inbound internazionale di per sé già soddisfacente.

“Le cifre del 2017 ne sono testimonianza - sottolinea Ciro Verrocchi, il direttore generale del gruppo -: parlano di un qualcosa come 240mila ospiti in un anno nei tre hotel del gruppo, cifra che rappresenta un incremento di 3 punti percentuali sul 2016”.

Stati Uniti, Giappone e Cina sul podio
Ospiti che sono in stragrande maggioranza stranieri: “Primo bacino - precisa il direttore finanziario Giancarlo Lodigiani - sono gli Stati Uniti, con uno share sul totale di circa il 25%. Seguono i clienti giapponesi, la cui percentuale oscilla tra il 12 e il 15%, davanti ai cinesi. A ruota, tutti i principali mercati europei, Gran Bretagna in testa”.

Gli investimenti maggiori del gruppo sono su due bacini emergenti: quello cinese e il sudamericano. “La tipologia di turisti provenienti dalla Cina sta cambiando - spiega Verrocchi -. Se prima si spostavano solo all’interno di grandi gruppi, ora incominciano ad arrivare nei nostri alberghi addirittura da soli, o con pochi amici”.

Assistente madrelingua cinese
E gli hotel Bettoja si sono attrezzati per ospitarli al meglio: “Offriamo loro servizi ad hoc - sottolinea il direttore generale -, come ad esempio un’assistente madrelingua cinese all’Hotel Mediterraneo”.

Per adeguarsi e aggiornarsi continuamente sulle necessità del bacino asiatico Bettoja ha siglato una partnership con una società intermediaria cinese che conosce perfettamente il mercato. “Abbiamo una nostra rappresentanza anche in Brasile - aggiunge Verrocchi -, mentre da anni siamo presenti sul bacino statunitense con un presidio sales e pr”.

Stefania Galvan

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