Giannuzzi: “Cosìa Cagliari abbiamo saputo rivoluzionare l’ospitalità di lusso”

"Abbiamo aperto a Cagliari il 27 febbraio 2020, tre giorni prima del grande lockdown. Avevamo un carnet pieno di eventi da ospitare, e tre giorni dopo gli annullamenti e il buio. Se non è una sfida questa…".

Lorenzo Giannuzzi, fondatore di Palazzo Doglio (oltre che direttore generale e a.d. del famosissimo resort sardo Forte Village), non nasconde il periodo difficile che la sua nuova creatura, fiore all’occhiello dell’ospitalità cagliaritana, ha dovuto affrontare, ma da cui è uscita con una consapevolezza in più: il solo soggiorno non basta, per recuperare la clientela occorre saper costruire un’esperienza.

La riqualificazione di un quartiere
“Abbiamo creduto fortemente nelle potenzialità di questo splendido edificio degli anni Venti - racconta Giannuzzi -. Un tesoro nascosto, in pieno centro città, ma in una zona sottostimata che noi con il nostro investimento abbiamo contribuito a rilanciare”.
Un investimento che, tra acquisizione e restyling - la struttura era adibita a uffici ed è stata completamente rivisitata -, ha visto sul piatto qualcosa come 35 milioni di euro: “L’impegno è stato gravoso, ma finalmente questa stagione ci ha dato i risultati sperati”.

Gli ingredienti della ricetta
Pochi, ma rischiosi, gli ingredienti della ricetta: cercare di tenere duro sul fronte dei prezzi, mantenere sempre un giusto mix tra componente leisure e business e ampliare il concetto di soggiorno abbinandolo a quello di esperienza local.

“La nostra struttura pluripremiata è l’unico membro della The Leading Hotels of the World in città; siamo e restiamo l’hotel più caro di Cagliari, ma questo non ci spaventa: con il livello di servizi che abbiamo i nostri ospiti non possono che essere soddisfatti”. Nonostante l’hotel possa avvalersi di un teatro da mille posti ripensato come centro congressi, secondo Giannuzzi per Palazzo Doglio resta fondamentale il connubio tra leisure e business: “Abbiamo 72 camere ma, anche nel caso di eventi importanti, non le destiniamo tutte ai delegati. Preferiamo infatti mantenere sempre una quota a disposizione della clientela leisure”.

Infine il terzo ingrediente: la costruzione della vacanza in ogni minimo particolare. “All’interno di Palazzo Doglio - spiega il nostro interlocutore - c’è il presidio di un’agenzia di viaggi che assiste i nostri ospiti in ogni momento, organizzando per loro itinerari culturali e gastronomici, come quelli che hanno il loro fulcro nella scoperta della Cagliari vecchia”.

La ripresa estiva
Il risultato di tutto questo è stata una stagione estiva di ripresa, con luglio e agosto che hanno visto un toc di oltre il 90 per cento e buone prospettive anche per le vacanze di fine anno. “Per ora – precisa Giannuzzi – mancano ancora inglesi e russi, ma sono già arrivati da tempo tedeschi, francesi e svizzeri, nonostante la scarsità di collegamenti aerei. Più ovviamente la componente dominante, quella del mercato italiano”.

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