Tassa di soggiorno, hotel sul piede di guerra

Gli albergatori tornano sul piede di guerra e annunciano una doppia mossa per protestare contro la tassa di soggiorno: un'iniziativa a sorpresa per lunedì prossimo e una pioggia di ricorsi contro i comuni che l'applicheranno. L'anticipazione di quanto sta per accadere arriva da Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, alla vigilia di una scadenza importante: entro la settimana prossima, infatti, il Governo avrebbe dovuto convocare la conferenza Stato-regioni per mettere a punto il regolamento legato proprio alla tassa, che verrà applicata a partire dal 6 giugno. Sin qui, però, evidenzia Bocca dalle colonne di Repubblica, non è successo nulla.

I motivi della possibile rivolta
Per il presidente Federalberghi lo stato attuale delle cose rischia di provocare una situazione di caos, con i Comuni che applicherebbero l'imposta ognuno con modalità differenti. Inoltre, ricorda Bocca, l'intento originario della tassa era di utilizzare gli introiti per migliorare le strutture legate al turismo, mentre ora rischiano di finire nelle casse comunali con altri fini.

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