Tasi, un'altra minaccia sul settore degli hotel

Un salasso da migliaia di euro minaccia le casse degli albergatori.

Lo spettro della Tasi si aggira nel mondo dell'hôtellerie italiana, ma è da Bologna che arriva il grido d'allarme a fronte dell'ipotesi di un incremento della tassa sulle attività produttive.
Qualora la Tasi venisse aumentata dello 0,1 per cento - sottolinea ilrestodelcarlino.it - questa andrebbe a pesare dalle poche decine di euro sui negozi sino agli oltre 3mila euro sugli alberghi, a seconda della rendita e della categoria catastale degli immobili.

Secondo i calcoli di Ascom Confcommercio, il conto più salato lo pagherebbe un albergo in categoria D2 e con un valore rivalutato di circa 3,3 milioni di euro: se l’aliquota crescesse dall’attuale 0,96 all’1,06 per cento, l’aumento sarebbe di 3.345 euro.

"La tassazione sugli alberghi diventerebbe insostenibile, anche perché questo è un momento in cui molti hotel hanno già i conti in rosso - afferma sul quotidiano online Celso De Scrilli, presidente di Federalberghi Bologna -. Abbiamo chiesto un incontro con il Comune per discutere della questione".

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