Turismo in ripresa in Sicilia, ma mancano le infrastrutture

La ripresa della Sicilia può partire dal turismo, ma è necessario trasformare questa vocazione turistica in una certezza di sviluppo economico.

È quanto è emerso durante la presentazione del report 'City Tourism' alla Camera di Commercio di Palermo. "Se abbiamo una possibilità di ripresa e di andare avanti, quella è rappresentata dal turismo" riflette Vittorio Messina, presidente di Confesercenti Sicilia, sottolineando tuttavia che "la Sicilia versa in una condizione di gap strutturale che sta tentando di recuperare, ma che doveva in realtà essere recuperato negli anni Settanta".

Tra le opportunità da cogliere anche quella dell'Expo che, secondo quanto commenta il segretario generale dell'Anci Sicilia, Mario Emanuele Alvano, "potrebbe essere una vetrina per la Sicilia".

A oggi l'offerta ricettiva della regione vanta 49mila posti letto, di cui quasi 32mila negli alberghi, ma nessuno dei comuni riesce a occuparli per più della metà: secondo quanto riportato da il Giornale di Sicilia Trapani e Palermo, che registrano il tasso di occupazione più elevato, si attestano rispettivamente al 38 e 34 per cento.

Lo scorso anno i turisti che hanno visitato i nove capoluoghi siciliani sono stati quasi due milioni, il 53 per cento italiani e il 47 per cento stranieri. In particolare, fra gli stranieri prevalgono francesi, tedeschi, spagnoli e americani, mentre fra gli italiani le principali regioni di provenienza sono Lombardia, Lazio e Campania.

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