Turismo e cultura, la Sicilia fa sistema

Stop ai contributi a pioggia per le piccole sagre paesane o le iniziative scoordinate e basta con il proliferare degli ecomusei, perché se ne contano già a centinaia. La promozione turistica della Sicilia è a una svolta, e la nuova parola d’ordine degli assessori Cleo Li Calzi e Antonio Purpura, alla guida del Turismo e dei Beni culturali, è una sola: coordinamento.

Per questo i due assessori hanno stabilito tavoli comuni il cui scopo è armonizzare le politiche promozionali e strutturarle in funzione di ricadute positive sul territorio.
“Il ciclo di programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali - ha spiegato Purpura - deve avere come obiettivo fondamentale quello di attuare la transizione del sistema dei beni culturali regionali verso la fase della piena valorizzazione economica, soprattutto attraverso un intelligente sistema di fruizione turistica”.

Dal 2000 al 2013 gli investimenti sono stati copiosi, pari a oltre 1,6 miliardi di euro, ma oggi, aggiunge Purpura, “la Sicilia dispone di un vasto patrimonio di beni culturali accessibile alla fruizione turistica: senza questi investimenti non avremmo certamente potuto ‘incassare', dal 2000 ad oggi, ben 7 inserimenti nella World Heritage List dell’Unesco, e non avremmo una lista di altri monumenti Unesco candidabili”. Per la prima volta, quest’anno, entro il 30 novembre sarà pubblicato il calendario per il 2016.

Ora l’attenzione dev’essere posta all’apertura del sistema dei beni culturali verso forme nuove di interazione con le imprese turistiche e l’associazionismo.

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