Come gestire l'imposta di soggiorno, Assohotel lancia il decalogo

Un vademecum per indicare ad amministrazioni comunali e operatori quali step seguire prima di introdurre l’imposta di soggiorno.

A proporlo è Assohotel Nazionale, che individua “5 regole ‘interne’ (azioni-guida per l’Amministrazione) e 5 ‘esterne’ (azioni-guida per il mercato” come spiega Massimo Feruzzi, amministratore unico di Jfc, società che cura l’Osservatorio Nazionale della Tassa di Soggiorno, ed estensore del Decalogo.

Per quanto riguarda le norme ‘interne’, Assohotel suggerisce di comunicare l’intenzione di istituire l’imposta con almeno 12 mesi di anticipo. Occorre inoltre definire con le associazioni e operatori del sistema turistico dove investire i proventi dell’imposta e, inoltre, è necessario creare un tavolo di coordinamento locale che si riunisca periodicamente.

La quarta norma suggerisce di investire almeno il 70 per cento in ambito strettamente turistico e, infine, un ulteriore step è fornire ogni anno – alla comunità turistica – un preciso rendiconto circa l’utilizzo dei proventi dell’imposta.

Per quanto riguarda, invece, le ‘regole’ esterne,  la prima è comunicare sempre agli ospiti che vi è l’imposta di soggiorno e quantificarla. Buona norma anche quella di dire ai turisti,  al loro arrivo, dove saranno investiti i loro soldi.

Il terzo suggerimento è di ringraziare gli ospiti che stanno partendo per aver contribuito alla bellezza della città  e chiedere anche a loro quali nuovi servizi si aspettano. Inoltre bisogna comunicare l’introduzione dell’imposta di soggiorno ai t.o. almeno un anno prima, per essere in linea con la loro programmazione.

Occorre infine effettuare tra i vari Comuni un coordinamento d’area per avere regolamenti il più possibile omogenei.

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