Se le case cantoniere ospitano ostelli e ristoranti: i progetti del Mibact in una fotogallery

Dalla Valle d’Aosta alla Puglia, da Saint Rhemy en Bosses ad Altamura. Sono 30 le case cantoniere che il Mibact, insieme  ad Anas e all’agenzia del Demanio, ha deciso di valorizzare a fini turistici, disseminate lungo le strade d’Italia.

Nate nel 1830, sono in totale 1.244 le strutture che originariamente dovevano servire ai cantonieri per la gestione e la manutenzione delle strade. E ora l’Anas, ente che le ha in gestione, ha deciso di valorizzarle affidandole ai privati. Di tutta la rete, 30 sono state individuate nel progetto pilota del Mibact, su 150 destinate a progetti di valorizzazione turistico-culturale.

Gli immobili selezionati per questa prima fase del progetto, di cui Il Corriere riporta una fotogallery,  sono in prossimità di specifiche reti e circuiti turistici come la via Francigena e il tracciato dell’Appia antica. Successivamente saranno poi compresi anche il Cammino di Francesco, il Cammino di San Domenico e il Circuito del barocco in Sicilia.

Il progetto pilota sarà pronto entro il 30 giugno 2016 e subito dopo partiranno i relativi bandi. L’investimento per la riqualificazione degli immobili si aggira intorno ai 200 mila euro.

«Le Case cantoniere sono un patrimonio straordinario - ha dichiarato il ministro ai Beni culturali e al Turismo, Dario Franceschini - sono più di mille e appartengono ai nostri ricordi, sono un formidabile marchio italiano, un brand che diventerà conosciuto nel mondo».

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