La Sardegna guarda ai turisti dell'Est: "È il momento giusto per riceverli"

“I turisti provenienti dall’Est Europa e dalla Russia si sono improvvisamente trovati orfani, per ragioni politiche, delle loro mete storiche di villeggiatura, ovvero la Turchia e l’Egitto, che si avvicinano molto al nostro clima. Dobbiamo quindi cogliere questa opportunità nell’immediato”.

Questa l’analisi della situazione dell’inbound sardo nelle parole di Mauro Murgia, presidente di Federalberghi Sud Sardegna. La federazione ha riunito diversi operatori del settore per analizzare le potenzialità dei mercati dell’Est per l’incoming estivo, considerando che nel 2015 su 11.362.839 presenze in Sardegna solo il 5 per cento è giunto dall’Europa orientale, su un totale del 47 per cento di stranieri.

Una cifra bassa che, però, ha ampi margini di crescita. “Dobbiamo sfruttare appieno le prossime occasioni di promozione dell'immagine della nostra isola - aggiunge Murgia - a partire dalla prossima edizione dell'Expo, prevista a Astana in Kazakistan nel 2017".

Tesi confermata da Alessandro Casula, fondatore e amministratore di Russkiy Kliuch, il sistema di valutazione degli standard adottato dagli alberghi Russian Friendly. I dati dei flussi turistici verso la Sardegna dalla Russia e dai Paesi Baltici, illustrati da Martino Di Martino, presidente del Consorzio Sardegna Costa Sud e di Visit South Sardinia, attestano che il 50 per cento di turisti si avvale di operatori, ma anche che l'altro 50 per cento organizza in proprio le vacanze attraverso internet.

Sul fronte dela documentazione necessaria per entrare in Italia Enzo Marongiu, primo segretario dell'ambasciata italiana in Russia, ha rilevato come sia più semplice oggi ottenere visti d'ingresso, ricordando la realizzazione di un portale ufficiale da parte dell'Ambasciata italiana in Russia (www.latuaitalia.ru). 

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