Google diventa Dmo, ecco perché il suo esempio è da seguire

Le Dmo devono prendere esempio da Google, trasformandosi nel facilitatore principale tra domanda e offerta turistica. Questo il consiglio di Josep Ejarque (nella foto) che, nella newsletter di dicembre di Four Tourism, analizza il caso di Google e della sua scalata nel mondo del turismo.  

Google non diventerà mai un’Ota, è vero, ma sta lavorando per essere un compagno di viaggio ideale, presente in ogni fase del viaggio, dalla pianificazione iniziale alla fruizione della vacanza stessa. Quattro gli assi calati da Big G sul tavolo del travel: ispirazione con Google Destinations, voli con Google Flights, soggiorni con Hotel ads, pianificazione ed esperienze con Google Trips.

Nella newsletter Ejarque spiega come sia logico che Google non attacchi direttamente né le Ota, né i metasearch, in quanto gli procurano una fetta molto importante del suo business. E questo è anche il motivo per cui ha creato prodotti complementari, non in competizione con gli altri attori del sistema.

Nel prossimo futuro è in arrivo anche un progetto di intelligenza artificiale, Google Allo, un vero e proprio assistente personale con cui si potrà interagire per avere suggerimenti. In definitiva, spiega Ejarque, Goolge diventerà una Dmo, trasformandosi in una serie di Punti d’informazione e accoglienza turistica virtuali: “A breve - conclude Ejarque - passeremo da Big G a Big GoogleDMO".

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