Turismo veleno d'Italia, la risposta del governatore del Veneto a Galli della Loggia

Prende carta e penna il governatore del Veneto, Luca Zaia, e risponde punto su punto all’articolo che Ernesto Galli della Loggia ha firmato ieri sul Corriere.it, e di cui TTG Italia ha riportato le questioni principali, nel quale attacca a tutto campo il modello di sviluppo turistico della Penisola e di Venezia in particolare, accusando il comparto di essere ‘il veleno dell’Italia’.

Zaia non ci sta e spiega la sua posizione: “Io credo al numero chiuso – scrive il governatore -. Venezia non può sopportare più di un certo numero di visitatori al giorno, quindi i flussi vanno rigorosamente regolamentati nei due unici punti di accesso a Venezia: piazzale Roma e la stazione ferroviaria”.

Non concorda, invece, con l’idea di far versare una quota di accesso alla città. “Venezia deve restare alla portata di tutti. Sono convinto che un obolo, anche simbolico,  ogni italiano lo debba mettere in conto, come contributo e segno di rispetto per una città universale; ma non concordo sul fatto che la visita diventi accessibile per reddito” dice.

Anche sulle grandi navi risponde Zaia, che si schiera a favore del progetto che le dovrebbe tenere fuori dal bacino di San Marco, ma il governatore ribalta la posizione di Galli della Loggia: la regolamentazione dei flussi deve essere affidata alle regioni, e non allo Stato centrale, colpevole, ad esempio sul tema ‘grandi navi’ di non gestire affatto la questione.

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