Tre anni di turismo, il bilancio dell'era Franceschini

Tre anni fa, dopo aver giurato nelle mani del Presidente della Repubblica, ha detto: “Sono alla guida del principale ministero economico del Paese”. Dario Franceschini (nella foto) traccia un bilancio al giro di boa dei tre anni e lo fa pubblicando sul sito del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo un documento nel quale racconta le cose fatte e soprattutto definisce la linea che le ha guidate e le guida. Con un obiettivo: “Scommettere sulla cultura – scrive – come chiave per costruire il futuro”.

Le cose fatte
Dal punto di vista strettamente legato al turismo, il ‘governo’ di Franceschini è stato dominato da tre operazioni chiave.

Innanzi tutto, la nuova vita dell’Enit, con la nomina di Evelina Christillin alla presidenza e con l’applicazione del nuovo statuto che sta portando al pressoché totale ricambio del personale all’interno dell’Agenzia. Si sono chiusi da poco i bandi per le assunzioni del nuovo staff e a breve il nuovo assetto dovrebbe essere completo.

Altro caposaldo dell’azione di Franceschini è stato l’Artbonus, il credito di imposta che, oltre alle erogazioni liberali in termini culturali, va a stimolare anche le ristrutturazioni alberghiere e le spese per la digitalizzazione anche nel tour operating e nelle agenzie. La misura, arrivata al 3° anno di attivazione, ha risposto alle esigenze in particolare dell’hôtellerie, tanto è vero che le prime edizioni del click day hanno superato le aspettative e anche il budget messo a disposizione.

Infine, approvato proprio in questi giorni, il Piano strategico del turismo, che guiderà la programmazione turistica del Paese fino al 2020. Linee guida del documento, la sostenibilità e il digitale. “È una linea di sviluppo economico – scrive il ministro – che sta portando buoni risultati. Un metodo solido che ha come fine la promozione dei territori e la valorizzazione di luoghi, memorie conoscenze e artigianalità che fanno dell’Italia una narrazione dal fascino unico”.

Le prossime sfide
Gli appuntamenti che attendono ora Franceschini sono fondamentalmente quelli dell’attivazione pratica degli strumenti messi in campo. Oltre al tax credit, che è stato rifinanziato anche per i prossimi anni, si attende la piena operatività di Enit per veder dispiegare la potenza promozionale del Paese e la messa in opera delle linee del Piano strategico.

“Ho tracciato una direzione possibile – conclude Franceschini – un percorso di crescita civile e allo stesso tempo economica e occupazione, coerente con la vocazione profonda dell’Italia”.

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