La sfida del Centro Italia a sei mesi dal terremoto

Messe in ginocchio sei mesi fa dal terremoto, le Regioni del Centro Italia provano a rialzarsi. Marche, Abruzzo e Umbria fanno i conti con la diffidenza, con il cosiddetto ‘effetto suggestione’ che ha allontanato i turisti, linfa vitale per imprese ed economia.

Le ferite sono ancora aperte e la macchina della burocrazia è lenta, ma il desiderio di rimettersi in moto e tornare ad essere il cuore pulsante dell’Italia è forte e palpabile.

Ripercussioni sul turismo
È l’Umbria a pagare il prezzo più alto, con 80 milioni di euro di danni subiti dal comparto turistico, secondo quanto racconta l’analisi condotta da Cciaa di Monza. Seguono Marche, con 57 milioni di euro di danni, Abruzzo, 16,7 milioni, e Lazio, 15 milioni circa, per un totale di 8mila posti di lavoro in meno per il sistema ricettivo.

“Siamo in una fase disperata - afferma, con un registro da ‘ultima chiamata’, il vicepresidente della Regione Abruzzo e assessore al Turismo Giovanni Lolli, -, gli arrivi sono crollati e il rischio di spopolamento richiede misure urgenti”.

Il sostegno alle imprese
Ma negli uffici regionali qualcosa si muove e, attraverso azioni strutturali finanziarie e promozionali, si sta provando a riavviare la preziosa macchina del turismo. La rinascita passa attraverso gli aiuti al tessuto imprenditoriale.

L’Umbria ha attivato un fondo di 200mila euro destinato ai consorzi di operatori turistici per azioni di comunicazione, mentre l’Abruzzo programma interventi per agevolare l’accesso al credito.
Al fine di promuovere gli strumenti già disponibili per la ricostruzione, le Marche hanno lanciato una campagna informativa, sollecitando le aziende a farne richiesta.

La promozione
Di fronte al crollo degli arrivi turistici, le Marche sta finanziando con i fondi europei una serie di spot radio e tv, per un totale di 650mila euro, e investiranno altri 100mila euro nelle fiere di settore. “Abbiamo voluto anticipare i tempi della normale attività di promozione” spiega l’assessore al Turismo Moreno Pieroni, che aggiunge: “Il prossimo biennio utilizzeremo anche 3,5 milioni per rafforzare la promozione nei Paesi del Nord Europa”.

Maxiaffissioni nelle principali città italiane, spot televisivi e una intensa campagna social anche per l’Umbria, che investe 3milioni di euro per il suo piano di rilancio.

L’Abruzzo, invece, trova la chiave della sua rinascita nei borghi e nei piccoli centri di cui è punteggiato il suo entroterra. “Sono la nostra ricchezza e possono attrarre un turismo importante - spiega Lolli -, ma dobbiamo scongiurare il loro abbandono attraverso la promozione, la valorizzazione e l’organizzazione di eventi”.

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