La Milano di Vittorio Sgarbi tra arte, ricordi e la questione del Carpaccio

Arriva con i consueti cinque minuti di ritardo, bicchiere al seguito (ma spiegherà che è solo te freddo) e l'aria perennemente canzonatoria: Vittorio Sgarbi è uno degli autori dei Walking Tour contenuti nella nuova Open City App Milan di Frigerio Viaggi Network.

La sua firma, o meglio la sua voce narrante, è ovviamente abbinata al tour focalizzato sull'arte: e infatti appena mette piede sul palco dell'Hotel Principe di Savoia di Milano, durante la serata di inaugurazione del progetto, inizia a raccontare la sua città, undici location imperdibili per chi vuole assaporare il lato più artistico del capoluogo lombardo.

Snocciola ricordi mescolati a pillole di storia dell'arte che padroneggia con la consueta disinvoltura. Il suo tour ideale parte dal Museo Bagatti Valsecchi e i dipinti del Carpaccio, "che ormai per i più è solo il piatto inventato da Cipriani all'Harry's Bar di Venezia", tocca La Scala, Palazzo Clerici e la Galleria Vittorio Emanuele. Da qui si arriva al Duomo, al vicino Palazzo Reale e poi in via Torino, nella chiesa di Santa Maria presso San Satiro che custodisce il coro del Bramante. Si prosegue alla Pinacoteca Ambrosiana, quindi a San Maurizio e infine a Santa Maria delle Grazie, custode del "dipinto più famoso del mondo: il Cenacolo".

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