Il caso Museo EgizioEvelina Christillin: “Così facciamo turismo”

Un attrattore turistico di livello nazionale e internazionale, capace di generare un ritorno economico sul territorio di quasi 190 milioni di euro. Il Museo Egizio rappresenta una realtà esemplare nel panorama del turismo culturale italiano. Lo dice un’indagine condotta per il polo museale dall’agenzia Quorum e dal Centro Studi Santagata di Torino nell’arco di dieci mesi.

Tra il settembre del 2016 e giugno 2017, questo il periodo preso in considerazione dall’indagine, il museo ha ospitato 800mila visitatori. Un dato questo che si è tradotto in un impatto economico sull’area metropolitana del capoluogo piemontese pari a 187 milioni di euro. Somma che comprende le spese dirette del museo e dei visitatori (88,5 milioni di euro) e le ricadute sulle imprese del territorio (99 milioni). Numeri che riempiono di orgoglio la presidente Evelina Christillin (nella foto). "Siamo orgogliosi per l'esito di questa indagine - ha dichiarato ieri a Torino - che consideriamo un punto di partenza per definire le future strategie e per affermare il ruolo del Museo Egizio sia in ambito scientifico sia turistico".

Il Museo che fa turismo
Il Museo fa turismo. Più di un intervistato su quattro ha indicato proprio nella visita all'Egizio il motivo principale del suo viaggio a Torino, viaggio che porta ciascun turista a spendere circa 81 euro al giorno. Il 61,4 per cento proviene dall'Italia e il 15  per cento dall’estero. Flussi turistici che generano economia per le imprese ricettive e di ristorazione e i negozi del capoluogo piemontese, per un giro di affari (se si tiene conto delle gite scolastiche) di 85,7 milioni di euro.

Un Museo che piace
Il Museo sembra aver trovato la formula vincente. Registra infatti un grado di soddisfazione molto alto da parte dei visitatori, che hanno valutato l’esperienza nel museo con 8,8 punti su 10. Una valutazione che il direttore Christian Greco attribuisce alla decisione di “porre la ricerca al centro”. “La bontà di questa scelta – ha affermato ieri durante la presentazione dello studio – è confermata dai risultati di questa indagine. Investire in ricerca ha un’importanza fondamentale e offre sempre nuovi ambiti di sviluppo non solo strettamente legati all’area scientifica, ma permette di avere sempre nuovi contenuti da offrire al nostro pubblico rendendo la nostra collezione sempre più fruibile”.

Il profilo del visitatore
Una strategia che incide anche sulla qualità del pubblico, perlopiù frequentatore abituale dei musei, composto da donne (55%). Il 47% ha un titolo corrispondente a laurea o superiore, quasi il 14% dei visitatori sono studenti, mentre i gruppi scolastici, pubblico numericamente molto rilevante per l’Egizio, sono per lo più formati da alunni della scuola primaria (52,8%).

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