Dolomiti, albergatori contro il numero chiuso: "Allontana i turisti"

Da pochi giorni è entrato in vigore il numero chiuso alle Dolomiti ed è già polemica. Dal 23 luglio per accedere con l’auto o con la moto al Passo Sella bisogna chiedere un pass gratuito che consente l’ingresso a un’ora specifica. Un provvedimento introdotto per ridurre l’inquinamento acustico generato dal rombo dei moti, ma che secondo gli albergatori dell’area starebbe allontanando i turisti.

Il titolare di una struttura ricettiva della zona, Alan Stuffer, intervistato da Repubblica ha parlato persino di un “meno 40 per cento”.  “Questa iniziativa – ha dichiarato al quotidiano - si chiama Dolomiti Vives, ma per alcune attività può significare la morte”.  Secondo gli albergatori tra i turisti sarebbe “passato il messaggio che il passo quest’anno è chiuso e ci sono meno autovetture degli anni scorsi. Anzi peggio ci sono meno auto rispetto ai permessi disponibili”.

Dalla Provincia Autonoma di Trento rispondono invece che attualmente vi è “una riduzione dei passaggi del 33 per cento fra le 9 e le 16, quando è in vigore il sistema dei pass, ma se calcoliamo tutta la giornata la diminuzione è solo del 17 per cento, l’obiettivo che ci eravamo posti a inizio estate”.

L’obiettivo del provvedimento è quello di spronare la mobilità sostenibile. Nessuna limitazione è infatti stata prevista per chi si reca nel sito patrimonio Unesco in bici, o con mezzi elettrici o pubblici. “Vogliamo avere meno auto, ma più turisti”, ha spiegato al quotidiano l’assessore Mauro Gilmozzi della Provincia di Trento.

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