Sardegna, un registro regionale per le locazioni occasionali

Dopo i b&b, la Sardegna si concentra sulle locazioni turistiche occasionali, introducendo un registro regionale. Un’operazione “importante” per l’assessore al Turismo, Barbara Argiolas (nella foto), “perché con l’attuazione delle norme introdotte dalla legge regionale 23 dello scorso 6 luglio introduciamo una misura concreta nella lotta all’abusivismo, stimoliamo l’emersione del sommerso e forniamo un quadro chiaro di regole per questa tipologia di accoglienza”.

La regolamentazione, che si inserisce tra le modifiche al  alla legge sul turismo del 2017, stabilisce che il locatore, “in coincidenza con l'eventuale inserimento dell'unità immobiliare su un portale web di vendita on line – spiega Argiolas –, ne comunichi l’utilizzo a fini ricettivi al Comune di appartenenza, indicando il periodo di disponibilità. Una volta autocertificata dal locatore questa comunicazione, l’Assessorato assegnerà all’immobile lo Iun, cioè l’identificativo univoco numerico, che certifica l’iscrizione al registro regionale delle locazioni occasionali”. L’identificativo dovrà essere obbligatoriamente segnalato ed esposto anche per la commercializzazione on line degli immobili utilizzati per questo tipo di ospitalità.

Altro obbligo previsto per il locatore è poi la segnalazione a fini statistici all'Assessorato regionale del turismo dei dati sul movimento dei clienti alloggiati, mediante la piattaforma Sired. Un’operazione che muove nell’ottica di, spiega Argiolas, “avere una più approfondita conoscenza dei flussi dei viaggiatori che scelgono di trascorrere le vacanze in Sardegna in un immobile privato e di proseguire nel contrasto di quelle forme abusive di ricettività che penalizzano le imprese e le famiglie che operano in modo regolare”.

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