Cina, l'obiettivo dell'Enit:occhi su famiglie e Millennials

La Cina è uno dei mercati più interessanti per il turismo italiano. E l'Enit ha intenzione di cavalcare l'onda positiva aumentando anche i target di riferimento. A confermarlo sono i dati e le analisi elaborate da Enit e presentati a TTG Travel Experience di Rimini da Elena Di Raco, market research and statistics manager dell'Ente.

La Cina entro 2020 sarà il paese con il maggior numero di partenze per i bacini esteri e oggi è prima in assoluto in termini di spesa, per un totale di 228 miliardi di euro e sempre in crescita costante. Per l'Italia, la Cina rappresenta un mercato in crescita, con un +10%.

"Siamo la prima destinazione in assoluto nell'area Schengen, ma per l'Italia la Cina rappresenta l'11mo mercato e i turisti provenienti dalla Perla dell'Oriente rappresentano il 2,4% del totale" ha detto Di Raco.

"Riguardo alle destinazioni specifiche - ha proseguito - la percezione dell'Italia da parte del mercato cinese è molto limitata a Lazio, Veneto e Toscana. Il posizionamento delle altre località è una grande opportunità e un mercato da costruire e dobbiamo lavorare molto in questa direzione" ha aggiunto l'esponente del centro studi Enit.

I turisti cinesi, però, spendono di più in Lombardia che nel Lazio, segno del grande appeal del turismo legato al lusso e alla moda. La parte del leone la fa il turismo senior (45-64 anni) diretto soprattutto nelle città d'arte, ma l'intento di Enit è quello di penetrare il target delle famiglie e dei millenials e lavorare su più segmenti: dall'enogastronomia, al turismo legato allo sport, ma di altissimo livello (golf club e resort) e sulla promozione.

I viaggiatori provenienti dalla Cina rimangono in Italia, in media 11.1 notti e la spesa media pro capite è di 117 euro a notte.

Martina Tartaglino

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