Santanché su balneari e direttiva Bolkestein: “Gare pubbliche non prima di un anno”

Perché le concessioni delle spiagge italiane siano messe a gara bisognerà attendere “almeno 8 mesi-un anno”. A frenare sulle tempistiche dell’applicazione della direttiva Bolkestein è stato il ministro del Turismo Daniela Santanché, intervenendo all’assemblea Confesercenti 2022.  

“Dobbiamo fare bene, non dobbiamo aprire la strada alle multinazionali e svendere questa parte di patrimonio come è stato fatto in altri settori” ha sostenuto il ministro, sottolineando come prima di tutto “dobbiamo avere la mappatura” degli stabilimenti e, solo dopo, “fare delle gare che consentano a chi lavora di investire”. Secondo il ministro, il danno più grave sarebbe ora "cambiare i patti in corso, perché le imprese hanno bisogno di stabilità".

Ma Santanché ha anche lanciato quella che lei stessa ha definito una "provocazione": "Sarebbe bene assegnare quelle spiagge che oggi non sono assolutamente servite. Si potrebbe cominciare da lì e rendere fruibili quelle spiagge oggi lasciate a tossicodipendenti e rifiuti”. La titolare del dicastero si è detta anche contraria ad affidare le concessioni alle multinazionali: "Significherebbe privarci delle nostre peculiarità, perché nei nostri stabilimenti balneari, a seconda della Regione, c’è un certo tipo di cibo e di accoglienza. Mi sentirei male se tutto questo fosse standardizzato”. A. D. A.

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