Il commento del direttore
Remo Vangelista
È partita ieri l'avventura della Armani Hotel, catena dello stilista milanese realizzata in collaborazione con la Emaar di Dubai. Proprio Dubai ospita il primo albergo dei dieci in progetto. La struttura occupa dieci dei 154 piani del Burj Khalifa, l'edificio più alto al mondo (828 metri), costruito con un investimento da 1,5 miliardi di dollari proprio dalla Emaar. Il secondo albergo della collezione sarà a Milano nel 2011, proprio sopra lo store dello stilista in via Manzoni, per poi espandersi in città come New York, Tokyo, Shanghai e Londra. L'Armani Hotel Dubai è composto 160 camere con tariffe a partire da 800 euro a notte, per arrivare alle 13 mila della presidential suite da 395 metri quadrati. "Non saremmo qui se Mohamed Alabbar, ceo di Emaar Properties, non fosse volato da me a Milano cinque anni fa dandomi carta bianca - ha detto Giorgio Armani durante l'inaugurazione -: ero perplesso, perché in Medio Oriente fa tendenza uno stile ridondante alla Las Vegas, l'esatto opposto del mio che punta alla sottrazione. Il progetto è stato impegnativo, perché volevamo qualcosa da ricordare: una giacca, secondo la stampa, dopo sei mesi è out, ma non può essere così per un hotel. L'impegno è maggiore, e pure il rischio: per questo mi piace".
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