L'Aiceb chiede una legge per il mondo del wellness

Una legge che definisca con parametri chiari caratteristiche e prerogative del settore. Questo chiedono le oltre 30mila imprese legate al benessere, un giro di affari che si aggira sui 21 miliardi di euro e conta più di 70mila addetti. Se ne fa portavoce l'Aiceb -Confesercenti, con una proposta di legge già sottoscritta da 48 parlamentari. Il settore ha potenzialità di crescita notevoli: il 78% delle imprese legate al benessere sono situate nel nord con oltre 16mila unità; al sud ve ne sono 7.821, al centro 6.128, ma è nel Lazio che si registra negli ultimi anni l'aumento percentualmente più alto con un 42%. "La proposta di legge - sostiene il presidente nazionale dell'Aiceb, Gian Marco Rossi - nasce dalla necessità di colmare un vuoto normativo e di regolamentare quindi un settore dinamico e in forte crescita, definendo degli standard qualitativi, strutturali, professionali e organizzativi collegati alle diverse attività svolte, nell'ottica di una migliore tutela e sicurezza per il consumatore e un'ulteriore qualificazione del settore e della qualità del servizio".


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