Tassa di soggiorno: il Touring Club chiede investimenti

Interviene anche il Touring Club Italiano sulla proposta di ampliare la tassa di soggiorno a tutti i comuni d'Italia. "Non c'è alcuna prevenzione ideologica da parte nostra - commenta Franco Iseppi, presidente del Touring Club Italiano -, nessuna obiezione di principio alla tassa di soggiorno se questa si confermasse esclusivamente finalizzata al miglioramento dell'offerta turistica e non a copertura dei deficit di bilancio". Il Touring ritiene ingiustificata la recentissima esperienza di Roma, che ha introdotto aumenti di fiscalità  per il turista non solo sull'offerta ricettiva, ma anche sui trasporti e sull'offerta culturale e chiede "che, laddove si deciderà di introdurre la tassa di soggiorno, l'introito sia esclusivamente destinato al miglioramento del prodotto turistico - si legge in una nota - ; che ci sia congruità tra l'entità della tassa e il costo del servizio pagato dal turista; che si consideri il rapporto anche tra questa ulteriore imposizione e la fiscalità vigente, tenuto conto che abbiamo ad esempio un'Iva sui servizi alberghieri al 10% (rispetto al 5,5% della Francia e al 7% della Spagna); che non ci sia un'estensione indiscriminata della tipologia di servizi oggetto di tassazione, in particolare per quanto riguarda l'offerta culturale.

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