Gli stranieri ago della bilancia dell'estate del Veneto

Italiani in calo e stranieri in tenuta, ma non sufficienti per compensare il gap che si sta venendo a creare.

È l'analisi di Federalberghi Veneto sulle prospettive per l'alta stagione, che non si annunciano rosee. "Tutto purtroppo ampiamente previsto e annunciato - commenta il presidente Marco Michielli -. D'altronde, in costanza di un periodo di recessione così prolungato non si poteva pensare che il nostro settore passasse indenne".

Un'analisi che passa poi a dare uno sguardo al futuro, con una richiesta chiara: "La preoccupazione è ormai volta al 2013, quando anche la concorrenza internazionale si ripresenterà più agguerrita, mentre il trend di aumento dei costi sulle nostre strutture non accenna a diminuire. Speriamo che il Governo scongiuri almeno l'aumento di due punti dell'Iva, altrimenti...".

Tornano alle cifre, aprile e maggio hanno fatto registrare un calo rispettivamente del 3,6 e dell'8,5 per cento di presenze di italiani, mentre gli stranieri, dopo il -3,5 per cento di aprile, hanno chiuso maggio a +5,5. Tra le aree in maggiore tenuta le città d'arte, mentre il peso più consistente della crisi si sta facendo sentire sulla montagna estiva.

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