L'appello Federviaggio: "Stop alla pressione fiscale sul turismo"

"Il settore turistico non ha bisogno di nuove tasse": Federviaggio lancia l'allarme contestando l'aumento della pressione fiscale "che fa perdere competitività a un settore importante per l'economia italiana, ha detto il presidente Luca Patané (nella foto).

Secondo un’indagine comparata dell’Ufficio Studi Federviaggio sull'arco temporale 2000-2011, che mette a confronto l'Italia con Slovenia, Spagna, Croazia, Francia e Austria considerando sia lo sviluppo del numero di pernottamenti che il livello della tassazione nel settore, il nostro Paese sarebbe particolarmente penalizzato. Tasse di soggiorno, imposte di imbarco e sbarco nei porti delle isole sarebbero indicate tra le principali cause.

"L’analisi dimostra che laddove, nell’ultimo decennio, vi è stata una minore pressione fiscale - rileva Patané -, il numero di pernottamenti è cresciuto in misura maggiore. Federviaggio chiede di cambiare urgentemente direzione, poiché l’introduzione della tassa di soggiorno e di altre forme di imposte dirette e indirette a carico del settore provocherà una perdita di competitività nei confronti degli altri Paesi direttamente concorrenti all’Italia".

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana