Workshop TTI: si accendono i riflettori sul prodotto Italia

Se l’industria del turismo soffre, il prodotto Italia non gode certo di buona salute ed è inevitabile che l’attenzione nei confronti di TTI sarà quanto mai alta.

E i dati legati alla presenza dei buyer e agli espositori in fiera confermano il ruolo determinante dell’appuntamento. “È innegabilmente il più grande workshop incoming - commenta l’a.d. di TTG Italia Paolo Audino -, bene organizzato e strutturato e quindi è normale che dal mercato ci siano riscontri positivi”. Poi una stoccata: “Se pensiamo ai risultati del ricettivo, che continuano a essere comunque tutto sommato positivi, alla governance abbandonata a se stessa e al turismo messo ai margini dal Governo Monti, possiamo tranquillamente immaginare cosa potrebbe diventare questo comparto se gli venisse conferito il giusto valore”.

Del resto quanto sta emergendo dall’osservatorio buyer parla di meta ambita, ma sempre più di lusso: “L’Italia diventerà una meta esotica - conferma Audino - e anche per questo il dato di TTI non ci stupisce. Siamo una meta molto ambita, molto cara, fin troppo pittoresca e siamo perennemente nei desiderata”. Non è un caso, quindi, che rispetto allo scorso anno tutte le regioni che erano presenti abbiano dato la conferma anche quest’anno, nonostante i tagli dei budget degli enti, e il Veneto torni nei padiglioni della fiera.

Altro dato fondamentale l’aspetto sempre più internazionale dell’appuntamento, che si traduce nei 600 hosted buyer e in una costante crescita, confermata anche quest’anno, dei compratori internazionali che arrivano a Rimini non seguendo il percorso hosted.

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