La tassa di soggiorno rende meno del previsto

La tassa di soggiorno rende meno del previsto.

È questo il dato che emerge dall'analisi dell'Osservatorio nazionale sulla Tassa di Soggiorno sui comuni che hanno applicato il balzello nel corso dell'anno.

In totale, le previsioni di incasso per le amministrazioni locali si aggiravano su un totale di 192milioni di euro, ma il consuntivo si dovrebbe assestare a 163milioni, circa con una riduzione di circa 29milioni di euro. Un 15 per cento in meno di quanto stimato, quindi, sarebbe l'incasso effettivo a fine anno, per uno dei balzelli più detestati dal mondo del turismo. Anche e soprattutto perché ogni comune ha legiferato a modo suo, creando una mappa confusa dei costi di soggiorno in Italia.

Il Piano strategico del turismo prevede fra le azioni l'armonizzazione della tassa di soggiorno, che potrebbe diventare una tassa di scopo applicabile in tutta Italia.

Altro piano di analisi dell'Osservatorio è l'utilizzo dei fondi provenienti dalla tassa di soggiorno, un tema che ha fatto emergere più di una perplessità da parte degli operatori. Gli introiti della tassa, infatti, dovrebbero venire utilizzati per potenziare e favorire il turismo. Secondo l'analisi, in realtà, le amministrazioni locali hanno ampliato questo concetto ben oltre il finanziamento di progetti legati strettamente al settore.

Le priorità finanziate con i fondi della tassa di soggiorno sono state l'organizzazione di eventi per il 32 per cento dei comuni, il restauro e la manutenzione dei monumenti per il 24 per cento e i servizi per gli ospiti per il 20 per cento delle amministrazioni locali.

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