Facciamoci del male... per favore!

Ho sempre sostenuto che il turismo in Italia sia come il calcio: tutti ne capiscono e tutti sono convinti di poter dare il proprio prezioso e insostituibile contributo. O forse ancora peggio pensano che il turismo sia un settore semplice, dove chiunque è in grado di lavorare: tanto sono tutti capaci a prendere decisioni e iniziative senza né capo né coda!

In teoria, la strategia così come le azioni, a livello nazionale e regionale, dovrebbero contribuire a incrementare il vantaggio competitivo nei confronti dei rispettivi competitor, accrescendo l'attrattività delle destinazioni e migliorandone il posizionamento. In teoria, dovrebbe essere così, ossia dovrebbe essere normale che le destinazioni competono fra di loro per attirare i turisti, perché è così che funzionano i mercati e la domanda.

Partendo da questi presupposti, è difficile quindi capire la politica del ministro Gnudi di firmare accordi di collaborazione che non portano nessun vantaggio competitivo agli operatori turistici. Pensare che dopo il calo degli arrivi in Italia registrato nel 2012, l’Italia e San Marino possano sviluppare insieme nuove iniziative per incrementare il numero dei visitatori in entrambe le nazioni, è sinceramente abbastanza grottesco. Così come lo è l'idea che l'intesa tra i due Paesi possa essere utile per evidenziare particolari spunti d’interesse offerti da San Marino.

Per non parlare poi di come sia surreale pensare che San Marino possa rappresentare un'attrattiva in più per la campagna turistica nazionale: se l'Italia, con tutte le sue attrattive, risorse e con il proprio sistema turistico, non è riuscita a migliorare l'indice d'attrattività, mica penserà di riuscirci incorporando San Marino!

A questo punto è evidente che abbiamo qualche problema!!

Se San Marino mettesse sul piatto della bilancia un sostanzioso budget per la promozione dell'Italia forse allora lo si potrebbe capire, anche se a me dei dubbi resterebbero comunque.

E lo stesso discorso vale per l'accordo firmato qualche mese fa con la Tunisia, ancora più incredibile. Pur partendo da posizioni diverse, i due Paesi intendono presentarsi insieme su nuovi mercati. Questo vuol dire che d'ora in avanti per attirare i tanto desiderati turisti russi e cinesi si presenterà un'offerta congiunta.

Adesso però qualcuno dovrebbe avere il coraggio di spiegare agli operatori turistici italiani che dovranno dividersi amichevolmente i turisti con la Tunisia! E lo stesso vale per gli operatori turistici delle città d'arte italiane, che vedranno i turisti cinesi ridurre i loro giorni di permanenza perché costretti a fare una puntata a San Marino!!

Sembra di ritornare indietro nel tempo, all'accordo di collaborazione siglato anni fa con la Francia e la Spagna per lo sviluppo di una promozione comune. Sarebbe interessante sapere quanti turisti sono effettivamente arrivati in Italia grazie alle azioni 'congiunte', se mai se ne sono fatte. Onestamente non riesco ad immaginarmi i colleghi d'Atout France o di Turespaña dedicare tempo, risorse ed energie a queste strategie transnazionali, a parte aver realizzato qualche brochure che però non ho mai visto in giro.

Che bisogno c'è di inventarsi proposte che il mercato incoming verso l'Italia non chiede e probabilmente neanche capisce? Non mi sembra che nei portali turistici di questi Paesi si faccia nessun tipo di promozione incrociata. Allora a cosa servono questi accordi? Per favore, smettiamola di perdere tempo, che veramente ormai ne rimane proprio poco.

Adesso Babbi non solo dovrà promuovere le Regioni Italiane ma anche San Marino e la Tunisia.

Sono proprio curioso di sapere se d'ora in avanti, negli stand dell'Enit oltre all'italianissimo caffè espresso ci sarà anche il bollente thè alla menta.   

Twitter @josepejarque

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