Umbria, turismo in affanno: le richieste di Federalberghi al Governo

No alla tassa di soggiorno, più infrastrutture e una maggiore promozione delle città umbre su Internet.

Queste le richieste al Governo da parte di Federalberghi Umbria, alla luce di un costante peggioramento dell'inbound nella regione.

Gli ultimi dati, relativi ai primi nove mesi di quest'anno, non lasciano spazi a dubbi: dei sette comprensori in cui è divisa la Regione, ben 4 riportano bilanci negativi negli arrivi e nelle presenze.

Peggio di tutti l'Alta Valle del Tevere, con un -5,3 per cento negli arrivi e un -13 per cento nelle presenze; segue il folignate, con un -5,2 per cento negli arrivi e una percentuale analoga di calo nelle presenze.

Il perugino fa registrare un - 5,1 per cento negli arrivi e un -5 per cento nelle presenze. Solo la zona di Assisi riporta un trend positivo, con gli arrivi in incremento di 4,8 punti percentuali rispetto ai primi nove mesi del 2012.

Mentre la domanda è sostanzialmente immobile dal 2012, l'offerta ricettiva regionale è aumentata, passando da 529 a 566 alberghi, con l'extralberghiero che è salito da 1777 a 3918 strutture.

Un incremento forte, che ha avuto come conseguenza la riduzione del tasso medio di occupazione passato, negli hotel, dal 37 per cento del 2002 al 30,4 per cento dello scorso anno.

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