Torino investe sulle grandi mostre, ipotesi Monet per il 2015

Da Degas a Renoir passando per Raffaello, Torino sforna grandi mostre.

La città non ha alcuna intenzione di rallentare la marcia. Mentre alla Gam cala il sipario sulla rassegna che ha attirato nel capoluogo subalpino 240mila visitatori ad ammirare 60 capolavori di Pierre-Auguste Renoir prestati dal Musée d'Orsay, la città sfila già un nuovo asso dalla manica.

Nel 2015 potrebbe essere Monet il protagonista di un'altra mostra di forte richiamo nazionale e internazionale.
La macchina della promozione è pronta a mettersi in moto, ma non prima di aver messo a punto la metodica. L'obiettivo è al rialzo, e saranno ancora i criteri scientifici a condurre la ricerca. Non basterà più la mera statistica a dire quanti visitatori arrivano: l'Osservatorio turistico di Turismo Torino e Provincia elaborato con l'Università degli Studi dovrà anche far emergere gli aspetti qualitativi.
"Svilupperemo questo strumento - ha spiegato Daniela Broglio, comitato di direzione, responsabile accoglienza Turismo Torino e Provincia - per capire i target il meglio possibile e orientare successivamente il marketing e la promozione".

Oggi sarà intanto l'ultimo giorno di esposizione anche per il quadro di Raffaello 'La Sacra Famiglia' che da Palazzo Madama farà ritorno all'Ermitage di San Pietroburgo. Il bilancio è positivo: circa 35mila persone hanno ammirato il capolavoro per il quale è stata lanciata l'innovativa formula dell'art speed date.

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