La prima volta dell'Enit, tutti i numeri del bilancio

Viene archiviato con un avanzo attivo di poco superiore ai 2,2 milioni di euro il bilancio 2013 dell'Enit.

Il consiglio di amministrazione ha discusso ieri le spese e le uscite dell'Agenzia che, per la prima volta, ha scelto di rendere pubblico il rendiconto finanziario risultato della gestione Babbi.

Dopo il consiglio è stato proprio il direttore generale a snocciolare alla stampa i numeri della spending review che sta portando l'ente di promozione nazionale sul binario della razionalizzazione dei costi e del risparmio.

"Chiudiamo il bilancio con un avanzo di 2,2 milioni di euro, mentre le uscite - ha spiegato Andrea Babbi - sono diminuite del 21 per cento rispetto all'anno scorso" passando dai circa 32,79 milioni di euro del 2012 ai 26milioni di euro, a fronte di entrate complessive che hanno superato di poco i 28 milioni e 274mila euro.

A influire sul risultato conseguito, secondo Babbi, i tagli realizzati a più livelli, comprese le sforbiciate al budget per il mantenimento delle sedi estere. I fitti passivi sono passati in questo caso da 1,35 milioni di euro a 1,19 milioni, l'11,6 per cento in meno sul 2012. Una cifra che, per effetto del piano di riorganizzazione tutt'ora in corso, scenderà di ulteriori 5,2 punti nel 2014.

Più che dimezzata, inoltre, la spesa per i contratti di locazione di Bruxelles, Mosca, San Paolo, Sidney e Tokyo, passata, in virtù delle rinegoziazioni o degli accordi stretti con le ambasciate, dai 421mila ai 125mila euro del 2013, circa il 70 per cento in meno sul 2012 (nell'immagine).

E se chiusure hanno riguardato le sedi di Zurigo, Praga e Budapest, è anche vero che l'ufficio dell'Enit è tornato a essere operativo a Mumbai e si valuta in questa fase l'apertura di nuovi avamposti a Monaco, Istanbul, Città del Messico e Shangai.

"Non sono qui per fare il tagliatore di teste o il liquidatore - ha precisato Babbi - se riduciamo o togliamo da una parte, non vuol dire che non possiamo aprire sedi altrove". Il mandato, ricorda, rimane quello di "razionalizzare la spesa e far crescere il turismo".

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