Da dove vengono e da dove verranno i turisti in Europa: la mappa dell'Etc

Il 51 per cento degli arrivi internazionali nelle destinazioni europee sono generati da soltanto 8 paesi, e non sono forse quelli che ci si aspetterebbe.

Che i numeri dell’incoming in Europa siano buoni lo aveva annunciato qualche mese fa un report del WTO, l’Organizzazione Mondiale del Turismo: in Europa, nel 2013, gli arrivi internazionali sono aumentati del 5,4%. È ora uno studio della European Travel Commission, si legge su Eventreport.it, ad analizzare quali sono i mercati che generano i più consistenti flussi di arrivi e con quali prospettive future.

Il paese da cui partono la maggior parte dei viaggiatori che hanno come meta le destinazioni d’Europa è, come negli anni precedenti, la Gemania, cui è ascrivibile il 14% degli arrivi internazionali. Seguono il Regno Unito, con il 9%, e la Russia, con il 6%. Mentre però Germania e Regno Unito, pur producendo flussi ingenti di arrivi che si prevede rimarranno stabili da qui al 2016, hanno prospettive di crescita minime (nell’ultimo anno, per esempio, la Germania è cresciuta soltanto dell’1,5), l’incremento degli arrivi dalla Russia è stato nell’ultimo anno del 13%. Resta da vedere se, alla luce della crisi politica attuale, il trend continuerà a essere positivo.

Al quarto posto fra i paesi emissori c’è la Francia e al quinto l’Olanda che, pur essendo un paese piccolo, produce più arrivi internazionali dell’Italia, al sesto posto. Settimi gli Stati Uniti, che nel 2013 hanno significativamente incrementato la propria quota di arrivi in Europa.

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