Trump nel mirino di Us Travel Association: "Difenderemo il Visa Waiver Program"

“Non faccio nomi, ma c’è un candidato alla presidenza Usa che sta parlando di costruire muri e tenere gli stranieri lontani dal nostro Paese. Non succederà: se dovesse vincere lui faremo pressioni sul Governo americano perché mantenga il nostro Visa Waiver Program”. Non ci vuole molta fantasia per capire quale sia il bersaglio di queste parole di Erik Hansen. Pur senza fare il nome di Donald Trump, il senior director della domestic policy della Us Travel Association è intervenuto al Tourism Summit di Chengdu, in Cina, parlando dei rischi di una politica di chiusura dei confini.

“Si tratta - aggiunge - di una vera e propria minaccia per l'inbound statunitense. Il nostro compito è di fare lobby al Congresso, per far capire ai politici la realtà della situazione e aiutarli ad attuare politiche intelligenti in materia di inbound”.

Scowsill, Wttc: "Stop alle reazioni eccessive"
Dal canto suo, come riporta TTG Media, David Scowsill, presidente e chief executive del World Travel & Tourism Council, ha esortato i governi a non “reagire in modo eccessivo” per gli attacchi terroristici, minacciando di interrompere i programmi di esenzione dal visto, come hanno fatto recentemente anche gli Stati Uniti.

Ha poi aggiunto che è ora che i Paesi vadano oltre una politica di semplice esenzione del visto e si concentrino, invece, sulla digitalizzazione delle procedure per ottenere il documento all’arrivo nello Stato. “Il 61 per cento degli 1,2 miliardi di viaggiatori nel mondo - ha sottolineato - è ancora costretto, per spostarsi da un Paese a un altro, a compilare un modulo di carta e a fare le code per ottenere un timbro”.

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